Le cronache dei quattro regni

Da quando ho intrapreso l’attività di editore, forse a causa del mio forte interesse per lo scrivere e per la lettura in generale, ho sempre valutato personalmente i manoscritti che giungono sulla mia casella di posta elettronica e, fin quando mi sarà possibile, cercherò di scrivere una mia prefazione a quelli che ritengo meritevoli di avere pubblicazione. È un’attività che compio ben volentieri per due motivi principali:

a) amo farlo;

b) sono fortemente convinto che copertina, prefazione e sinossi siano il miglior biglietto di presentazione di un libro.

E, a proposito di prefazioni, confesso che mi piace crogiolarmi sulle continue e numerose richieste che mi pervengono in tal senso. Mi diletta sentire o leggere che, al contrario di quanto accada nelle prefazioni classiche, le mie non vengano “saltate” ma lette. Infine sono onorato ogni qual volta leggo parole di riconoscenza colme di gioia e felicità degli autori e delle autrici di cui ho scritto. Non c’è niente di più bello per un editore del capire di essere stato veramente utile alla promozione di un libro… Non c’è niente di più bello per me di costruire, grazie alle mia attività, rapporti umani importanti, prima di rapporti professionali rigidi e stereotipati. Proprio per tutta questa serie di ragioni, a quanti mi dicono di essere fortunati nell’avermi incontrato, io rispondo che, in realtà, chi è veramente fortunato, anche se le mie giornate sono diventate sempre più stressanti e corte, è il sottoscritto, per avere avuto la possibilità di “inserire” nella scuderia Di Carlo Edizioni amanti delle lettere e dell’arte dello scrivere ( e parlo di qualunque genere) di spessore e pregio.

A tal proposito, con immenso piacere, adesso vi parlerò delle “Cronache dei quattro regni” della bravissima Rossella Ziccone, autrice che apprezzo per l’idea innovativa di avere scritto un romanzo fantasy che nulla ha a che vedere con le idee e le trame dei fantasy più blasonati e venduti. Di certo è originalissimo per trama e storia e la lettura dello stesso lascia assaporare al lettore gli aspetti tipici dei romanzi fantsy (il soprannaturale e il fantastico) che ben si fondono con le radici più antiche del folclore e dei racconti popolari più misteriosi, dove rispettivamente mistero e suspense, soprannaturale e fantastico, sono gli ingredienti e gli elementi principali. Questi racconti, da prima trasmessi in forma orale e quindi poi trascritti, perché potessero essere conservati nel tempo, si basavano sulla mitizzazione di fatti presumibilmente reali che avevano la pretesa, almeno in quel tempo, di voler essere creduti e, a tal proposito, devo piacevolmente constatare che l’autrice è ben riuscita a perseguire tal fine. La storia nasce e si articola ad Aurun, un regno immaginario, di un mondo immaginario, di un universo ancora più immaginario popolato da Principi, Re e creature arcane e fantastiche, dove, all’improvviso, armonia e pace sono turbate da tranelli e azioni del crudele e malvagio Bhétolux. Quest’ultimo però troverà abili guerrieri che, insieme al popolo del lago dei Nevàntius, e al popolo del Regno dei Cavalli di Telandia, aiutati da un’anziana veggente e da un terrestre, dotato di capacità straordinarie, organizzeranno un piano per fronteggiare le incombenti minacce. La scrittura, mai pesante, si articola con una chiarezza espressiva difficilmente imitabile. Il ritmo, a volte, è volutamente lento, ma comunque mai noioso. Mi sono occupato personalmente dell’editing, assieme alla bravissima Angelita Capitani, e posso affermare con assoluta tranquillità di non avere mai incontrato parti eliminabili, perché magari prolisse o troppo elaborate o, comunque, modificabili e, inoltre, aggiungo con altrettanta lucidità e convinzione, che “Cronache dei quattro regni” trattasi di un libro che può essere letto da chiunque in qualsiasi età, e questo certamente è il vero valore aggiunto di quella che presenta già le vesti della prima uscita di una saga che terrà incollati gli occhi di lettori e lettrici al magico inchiostro di Rossella Ziccone. Nel caso di specie, la struttura del romanzo, senza veli, segue gli schemi tipici del fantasy basati sulla creazione di uno o più protagonisti e del mondo fantastico nel quale vivono e, dove, quasi sempre, all’interno di questo mondo, il personaggio principale sarà mosso da un obiettivo che lo spingerà a intraprendere un viaggio con determinate peculiarità:

1) sarà ostacolato da pericoli e disavventure che rappresentano la pura manifestazione dell’antagonista;

2) quasi sempre, il protagonista, per superare le avversità che incontra nel suo cammino, dovrà acquisire nuove capacità che lo porteranno a una crescita interiore;

3) il viaggio in solitaria sarà poi caratterizzato dall’incontro con uno o più alleati mossi dalle stesse ragioni che lo aiuteranno a raggiungere il suo obiettivo;

4) il viaggio termina con uno scontro finale con l’antagonista che si contrappone all’eroe della storia e epiloga con l’atto conclusivo in cui protagonista raggiunge il suo obiettivo.

Anche in questo caso, le dinamiche della storia e quindi il movente che spinge l’eroe ad agire per il raggiungimento del suo obiettivo, caratterizzano la lettura del libro, in perfetta conformità con il genere letterario di appartenenza. Quindi l’eroe è il personaggio principale di un racconto fantasy che sovente ignora di esserlo e ingaggia un viaggio (il suo percorso) necessario a raggiungere il suo obiettivo. Non mancano le avventure che rappresentano le opportunità attraverso cui lo stesso acquisirà capacità, supererà le avversità e raggiungerà la sua meta. In tutto questo gli amici e/o il gruppo hanno un ruolo importante e determinante: “l’unione fa la forza” è il concetto alla base dell’incontro tra l’eroe, che intraprende il viaggio da solo, e un gruppo di amici mossi dalle sue stesse ragioni che lo aiuteranno a sconfiggere il male. Naturalmente non manca mai la costante di un mondo soprannaturale, presente in tutta la storia, e rappresentata anche dalle capacità magiche di un personaggio secondario, dallo stesso protagonista o dal suo antagonista. L’eroe è mosso dall’amore, sentimento che rappresenta il movente che lo spinge ad agire contro il male per salvare i quattro regni, e trova come suo antagonista, oltre al nemico naturale, proprio il suo destino e dovrà cambiarlo attraverso lo sviluppo di nuove capacità per diventare la persona in grado di sconfiggere il male e salvare il mondo in cui vive.

Naturalmente, anche in questo caso, la forza interiore è l’elemento principale dell’eroe della storia. Infatti tutte le vicissitudini e le prove che dovrà superare hanno lo scopo di sviluppare e di rafforzare proprio questa virtù, con la quale potrà finalmente sconfiggere l’antagonista.

Seppur con connotazioni e contestualizzazioni diverse, questa lettura, assieme a poche altre dell’ambientazione fantasy che a oggi ho valutato, e che mi ha tanto ricordato le “Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin”, ha il merito di avere riportato i miei interessi verso un genere letterario da cui da tempo mi ero allontanato e di cui adesso, da editore, finalmente riscopro “profumi ed essenze”. Grazie a voi per l’attenzione e all’autrice per lo straordinario lavoro realizzato.

Antonello Di Carlo