I cristalli di Emeth

15,00 

AUTORE: VINCENZO SACCOMANDI

TITOLO: I cristalli di Emeth

ANNO: ©2022 DI CARLO EDIZIONI

ISBN-13: 9791281201088

PREZZO: € 15,00

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Descrizione

È proprio vero… Quod gratis adfirmatur, gratis negatur: ciò che può essere affermato senza prova, può essere negato senza prova. Non ho perplessità alcuna nel ritenere che proprio questo brocardo rappresenti il filo conduttore e teleologico dei “Cristalli di Emeth” di Vincenzo Saccomandi, il quale nasce come manoscritto chimerico, se non esoterico, con una base storica variegata e sempre interessante. A prima vista potrebbe apparire come un giallo che si dipana tra fede e arcano, tra scienza e credenza, tra serio e faceto e, a tal proposito, devo dire che non mancano momenti di ilarità che spezzano anche il peso di un registro narrativo tanto “pesante” quanto interessante. I dialoghi sempre prolissi, ricercati, a volte persino specialistici, non permettono mai al lettore di allentare la presa o, per meglio dire, l’attenzione necessaria, per potersi gustare fino in fondo la mai banale e scontata storia che l’autore è stato capace di porre in essere. Personalmente ritengo che compiere e relegare il giudizio estetico-narrativo, basandosi solo ed esclusivamente sul fattore storico o sul classismo di genere, non renderebbe giustizia alla fruizione “Dei Cristalli di Emeth”. Come in un film d’autore, la “pellicola” si apre con immagini e attenzione per i particolari sempre ben descritti, a cui si alternano dialoghi che svolgono in maniera soddisfacente il loro nobile scopo, ovvero: riuscire a far rappresentare, nell’immaginario mondo del lettore, un vero e proprio set cinematografico, fatto di reperti, oggetti preziosi, contenitori arcani e, soprattutto, di personaggi che incuriosiscono il lettore, sia perché, ma solo in apparenza, rafforzano l’originalità e lo svolgimento di una storia intrigante, e, soprattutto, perché, a me che ben conosco l’autore e le sue precedenti pubblicazioni, nei “Cristalli di Emeth” ho trovato maturità che ben testimonia la crescita letteraria di Vincenzo Saccomandi. Ho percepito un certo “piacere” nel vedere come la medesima “pellicola” incalza, senza mai incepparsi, nonostante “percorra” una variegata moltitudine di incroci situazionistici al centro dei quali si costruisce la psicologia dei personaggi. Il libro “I cristalli di Emeth” ci porta nella risoluzione di alcune domande epocali in toni chiaramente romanzati, ma supportati dai giusti contraccolpi storici in cui l’uomo è stato da sempre ingannato da oscuri segreti. Messaggi e codici criptati, stranissimi contenitori, “piume sconosciute”, alternantesi a quello che è un perfetto bilanciamento che tuttavia “caracolla” tra l’iperattività dei personaggi e una quasi totale “arrendevole bulimia” (di fatto un “mal di vivere”) degli stessi, sono chiave di lettura, prima, e di interpretazione, poi, per diventare, infine, chiave del racconto. Da tempo immemore l’uomo ha subito l’inganno e, al contempo, il primordiale fascino di ciò che è a lui ignoto, indecifrato e, apparentemente, irrisolto e credo che l’autore, per primo, abbia sperimentato tutto questo sulla sua “pelle”. È proprio da questa considerazione che lo stesso esorcizza il rischio di vedere che, un giorno, l’umano ingegno s’interrompa bruscamente lungo l’irto percorso dell’indagine, intesa nel senso sociologico e filosofico, e di restare impantanato in un’incompiuta ricerca spirituale, in un modo tale da non comprendere più se è la scienza che si sofferma sulle risposte o se è la religione che si crogiola nelle domande. Complimenti all’autore per la sua, volutamente, “storia senza fine”.

Antonello Di Carlo

SINOSSI

Un antico manoscritto, vergato con dei caratteri misteriosi, viene rinvenuto negli archivi pontifici. La Santa Sede convoca a Roma un eminente accademico inglese cui intende affidarne la traduzione. Nel frattempo, presso Persepoli, una spedizione archeologica trova all’interno di una grotta somigliante al sito di Stonehenge, delle pergamene realizzate in pelle umana, anche queste vergate con dei caratteri occulti. Una confraternita segreta, guidata da una potente medium, cerca di impossessarsi del manoscritto, perché convinta che in esso siano contenute le informazioni che conducono al ritrovamento di cristalli magici usati da un occultista del 500 per evocare gli angeli. Avere in mano quei cristalli, permette di parlare direttamente con Dio e rinnegare del tutto l’avvento della morte. La struttura di scrittura presente sul documento trovato in Vaticano e sulle pergamene di Persepoli è la stessa, questa circostanza conduce l’accademico inglese a lavorare di concerto con un’antropologa italiana e un archeologo inglese membri della spedizione in Iran. Qual è il segreto riportato sul manoscritto? A quale simbologia appartengono i caratteri misteriosi? Un thriller mozzafiato che si snoda tra sedute spiritiche, fenomeni paranormali, riti esoterici, momenti di pura seduzione, pratiche esorcistiche ed esplorazioni nei cunicoli di una cattedrale per scoprire i segreti di Dio.

BIOGRAFIA

Vincenzo SaccomandiNato a Teramo nel 1969, ha conseguito il Diploma Universitario in Scienze Statistiche. Per oltre vent’anni ha lavorato come responsabile Qualità presso un’azienda locale. Appassionato di musica suona il basso con una band di garage rock.

Ha conseguito diversi premi letterari nazionali e internazionali di poesia contemporanea.

Nel 2001 ha pubblicato per l’Editore Libro Italiano una raccolta di liriche intitolata: “Minuscoli Acquarelli”.

Nel 2021 ha pubblicato per l’Editore Pluriversum Edizioni un romanzo intitolato: “Il mistero del Martello delle Streghe”.

Nel 2022 ha pubblicato per l’Editore Di Carlo Edizioni un romanzo intitolato: “I cristalli di Emerh”.

Presente sul Web nel sito dell’Antologia virtuale della poesia italiana con alcune liriche.

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